Come funziona l’università? Le cose base da sapere
Cominciamo con il dire che se è il tuo primo anno, ti troverai di fronte a differenze abissali con le scuole superiori.
Attenzione, non metterti paura, noi pensiamo che sia molto più vantaggiosa l’università per svariati motivi.
Cominciamo con il dire che l’università funziona per corsi ed esami, suddivisi in sessioni.
Ogni materia che studi avrà un monte ore totale (che dipende dai crediti formativi, ma dopo vedremo cosa sono) che verranno erogate al professore a tutti gli iscritti ad un determinato corso di studi.
Di solito le lezioni si concludono nel giro di 3/4 mesi e al termine vi sono degli appelli d’esame dove il professore, con le modalità secondo lui più consone, valuterà lo studente con una votazione che può andare da 18 (la sufficienza minima) a 30 (il voto massimo).
Se l’esame viene superato, il voto e i crediti formativi saranno registrati sul libretto (cartaceo o elettronico) e concorrano insieme alla media ponderata dalla quale si genererà il voto di partenza per la laurea.
Se l’esame non viene superato, lo studente potrà ripeterlo negli appelli o nelle sessioni successivi.
Già in questo c’è una differenza enorme di come funziona l’università rispetto alle superiori: se vieni bocciato a fine anno, dovrai ripetere l’intero anno scolastico. All’università invece ogni materia viaggia a sé e, seguendo una certa programmazione, si può andare avanti con tutte le materie e lasciarsene una difficile alla fine, ad esempio.
Secondo una serie di regole che variano da ateneo ad ateneo, si può andare o meno fuori corso: dipende dall’anno al quale sei iscritto e dal numero dei crediti formativi minimi necessari per rientrare nella categoria di studenti in corso.
Sessioni d’esame: autunnale, invernale, estiva, straordinaria
Prima ti ho parlato di esami divisi in sessioni, ma cosa significa? Generalmente si seguono dalle 3 alle 5 materie per volta in due periodi dell’anno: da settembre a dicembre/gennaio e da febbraio/marzo a giugno.
Al termine di questi due periodi di lezioni ci sono le due sessioni d’esami più famose: la sessione invernale e la sessione estiva.
Se si segue il piano di studi, la logica vuole che nella sessione invernale lo studente dia gli esami relativi alle materie frequentate da settembre a gennaio e idem per la sessione estiva con le relative lezioni.
Può capitare di essere bocciati ad un esame o che si decida di cambiare un po’ le carte in tavola e, seppur si è frequentata una materia specifica, si vuol rimandare l’esame alla successiva sessione. Nessun problema, semplicemente non ti prenoti agli appelli.
Frequentare le lezioni universitarie non è di solito un pre-requisito per dare un esame (a meno che nella propria facoltà ci sia l’obbligo di frequenza).
E in tutte le sessioni è possibile dare degli esami se le lezioni per l’anno di frequenza sono già state erogate.

Le altre due sessioni universitarie rimanenti sono:
- Sessione autunnale: di solito si svolge a settembre ed è un po’ una sessione di recupero. Se durante l’anno ci si è lasciati alle spalle uno o due esami, allora questa sessione ci da la possibilità di recuperare. Di solito ci sono meno appelli prenotabili, quindi stai attento a non portati dietro un grosso numero di esami;
- Sessioni straordinarie: sono sessioni d’esame con un singolo appello inserite a metà autunno e metà primavera. Queste sessioni sono dedicate agli studenti part time e agli studenti laureandi che hanno bisogno di dare uno o due esami finali per avere il numero di crediti necessario alla laurea.
Crediti Universitari: cosa sono e a cosa servono
Cosa sono i CFU universitari? CFU è l’acronimo che sta per Crediti Formativi Universitari. Come consigliato dall’università di Bologna, i crediti universitari sono uno strumento per misurare la quantità di lavoro di apprendimento richiesto ad uno studente per acquisire le conoscenze previste dal corso di studi scelto.
Un credito universitario corrisponde a 25 ore di lavoro e per un anno accademico mediamente è richiesto di avere un carico di lavoro di 1500 ore, ovvero 60 crediti formativi.
All’interno delle ore di lavoro sono calcolate:
- Le lezioni: le ore di lezioni previste dal piano di studi
- Le ore di studio individuale: ovvero quanto il Ministero prevede serva per studiare una determinata materia
- Le ore di esercitazioni: alcune materie scientifico-matematiche hanno anche delle ore di esercitazione in aula, che differiscono dalla lezione vera e propria
Per acquisire i CFU è necessario superare un test o una verifica che sia scritta, orale o un misto fra le due modalità. Nell’università sono gli esami di cui abbiamo parlato poco fa.
Nella maggior parte delle università italiane ci troviamo di fronte a questa struttura di crediti formativi assegnati ai vari esami:
- 3 CFU: piccoli esami di idoneità (come le idoneità di lingua inglese) o di recupero di materie che si presuppone già conoscere da precedenti studi;
- 6 CFU: una tipologia di esame molto frequente generalmente classificata di facile e/o media difficoltà;
- 9 CFU: altra tipologia di esami molto frequenti, sono le materie di indirizzo e quelle che hanno più teoria e pratica dietro. Generalmente queste materie hanno lezioni più lunghe e più libri da studiare;
- 12 CFU: sono esamoni dalla difficoltà elevata che spesso incorporano sezioni insegnate da professori diversi, con “sotto-esami” che si cumulano e danno la media.
Inoltre una piccola quantità di crediti formativi universitari vengono assegnati a attività di tirocini, stage curriculari o attività lavorativa svolta durante i corsi universitari.
Infine va menzionato che i crediti formativi, insieme ai voti universitari, concorrono al calcolo della media ponderata, un indicatore fondamentale per determinare il voto di laurea, che si compone per l’appunto da una base di partenza e dalla votazione assegnata alla tesi di laurea.

Il piano di studi: un percorso universitario
Il piano di studi è la mappa dell’intero corso universitario scelto.
Esso è formato:
- Dagli esami obbligatori: le materie fondanti del tuo percorso universitario, che sono state scelte da chi ha creato il corso;
- Dagli esami a scelta o esami facoltativi: a seconda dell’università, vi sono un certo numero di CFU che è possibile ripartire in base a una scelta fra 2 proposte, oppure fra tutte le materie di aree inerenti al proprio percorso di studi;
- Dai CFU da dedicare a stage e/o tirocini
- Dai CFU per ogni esame di cui ti ho parlato qui sopra
- Dalla suddivisione di questi esami e CFU per anni e semestri
Ogni studente è tenuto entro una certa data a compilare il piano di studi inerente all’anno di frequentazione, nel quale vengono scelte le materie facoltative. In questo modo il sistema informatico dell’università ti abiliterà la prenotazione per tutti quegli esami che altrimenti non sarebbero presenti.
Compilazione del piano di studi
Il piano di studi universitario di solito è compilabile online dall’area riservata all’utente.
Tramite una procedura guidata lo studente può ripercorrere le tappe del piano di studi, può selezionare le materie da aggiungere e infine può validarlo.
Alcune università offrono un servizio di supporto tramite segreteria a chi non riesce o altre, le poche ormai non al passo con i tempi, ne richiedono ancora la compilazione manuale sul cartaceo e la sua presentazione in segreteria didattica.
Generalmente la compilazione del piano di studi crea un po’ di confusione fra gli studenti fra problemi tecnici, errori e confusione per questo ti consiglio di prenderti il giusto tempo e non presentare il piano di studi proprio al termine della scadenza.
Ogni anno il piano di studi va ricompilato per dare la conferma o modificarlo se in corso d’opera si è scelto di voler cambiare un esame a scelta. In ogni caso per le università che offrono la compilazione del piano di studi online, di solito un piano di studio è compilato già con le scelte dell’anno precedente.
Compilare il piano di studi è fondamentale per capire come organizzare lo studio e per capire come gestire il tempo di studio. In entrambi i casi, avere una mappa di dove si è e dove si vuole andare aiuta molto ad organizzarsi.
Vacanze università, quali sono i periodi nel quale uno studente universitario può andare in vacanza tranquillo?
Nessuno! Ahh, se sei uno di quegli studenti e studentesse iper stressate, non ci sarà un momento dell’anno nel quale andare in vacanza sereni.
Vacanze e università non sono sinonimi per la maggior parte degli studenti!
E forse ti starai chiedendo “ma come Fede, neanche in estate?”. In realtà si in estate, in teoria dopo la sessione estiva che termina a metà luglio circa, lo studente medio dedica qualche giorno alle sue ferie estive. Il problema è che molti studenti si sono portati dietro qualche esame da dare a settembre e spesso non riescono a godersi le vacanze perché devono tornare chini sui libri.
Per questo motivo consigliamo sempre di prendersi le vacanze appena finita la sessione, di ricaricare così le pile e tornare più carichi di prima, anche se significa passare metà agosto e metà settembre a studiare.
E per il resto? Il Natale è per gli studenti un periodo abbastanza pieno di impegni perché proprio a ridosso della sessione invernale. Per questo molti preferiscono sfruttare le vacanze natalizie e lo stop delle lezioni per studiare.
Altre cose da sapere su come funziona l’università
Ci sono un altro paio di cosette di cui dobbiamo discutere, ma ne parlerò poco perché abbiamo pubblicato alcune guide in merito e ti rimanderò alle rispettive pagine.
Matricole universitarie, chi sono?
Una matricola è uno studente che si è iscritto al primo anno del suo percorso universitario. Di solito la matricola è più spaesata perché viene catapultata in un mondo nuovo, con nuovi amici, spesso in città diverse dalla propria.
Insomma essere una matricola è un po’ come entrare nel mondo degli adulti, e per questo Daniele ha scritto una guida: matricola universitaria, tutto quello che deve sapere il primo giorno!
Università part-time
Si tratta di una modalità di studi che prevede la diluizione degli esami da svolgere negli anni previsti dall’ordinamento, in più anni, senza rischiare di andare fuori corso.
Per tutti coloro che studiano e lavorano che non riescono a seguire i ritmi veloci e frenetici dell’università, è consigliabile abilitare questa modalità: le tasse verranno equamente suddivise e il piano di studi può essere rivisto distribuendo gli esami in più anni, molto semplice e funzionale.

Consigli Università: come affrontare questi anni di studio con il piede giusto
È arrivato il momento di dispensare qualche consiglio per universitari. Abbiamo parlato di parecchie cose finora:
- Come funziona l’università, i concetti base da sapere
- Cosa sono e quando ci sono le sessioni d’esame
- Crediti universitari, a cosa servono?
- Cos’è e come si compila il piano di studi
- Quando ci sono i periodi di vacanza per studenti universitari
- Cos’è e a chi è utile l’università part-time
Ora passiamo a 3 consigli utili per l’università che ogni studente dovrebbe recepire per poter partire e proseguire il percorso di studi con il piede giusto.
Ottieni un mindset positivo
Mindset è la parola anglosassone per descrivere uno stato di mentalità. Di solito si parla di mindset di successo o mindset positivo, si tratta della mentalità che descrive le persone che si pongono obiettivi, che non si focalizzano sui problemi, ma sulla soluzione, che non si lamentano e che, prima o poi, ottengono successo nella vita.
Lo studente universitario di successo, ha un mindset positivo. Hai presente quando si vedono quei ragazzi e quelle ragazze sempre ottimiste, che studiano bene, che prendono bei voti e che magari vedi anche avere amici, avere una vita sociale, fare sport, cercare un lavoro ecc. ecc.
Bene, loro hanno una marcia in più di tutti quegli studenti che invece passano i pomeriggi a lamentarsi, con l’ansia perenne, che spesso procrastinano e magari si ritrovano la settimana prima dell’esame chiusi in casa giorno e notte senza ricordare mai nulla di quello che studiano. Questi sono gli studenti con un mindset negativo.
Ne vuoi sapere di più? Dai un’occhiata al nostro articolo sul mindset degli studenti di successo.
Non imparare le cose a memoria… viva la memorizzazione!
Il titolo ti suona un po’ strano vero?! Bene quello che voglio dirti rappresenta uno dei miei pensieri che più hanno influito durante lo studio universitario.
- Non bisogna studiare a memoria, solo per ripetere a pappagallo: non ci sono mai riuscito (neanche alle superiori). È più forte di me, ho bisogno di apprendere, di usare la logica e di esprimermi a parole mie. Non sono mai stato bravo ad imparare a memoria, e sono fermamente convinto che ripetere a pappagallo davanti a un prof universitario in pochi casi paga, perché i prof non sono poi così scemi!
- La memorizzazione è importantissima: e si perché vuoi o non vuoi per ricordare qualcosa ed esporla ad un esame significa immagazzinarla nella memoria a lungo termine. Si, ma non nel modo visto nel punto 1! È un concetto strano? Seguimi nel prossimo paragrafo.
La mole di studio che ci si pone davanti all’università è molto più elevata di quella che abbiamo alle superiori. Per questo è necessario conoscere diverse cose a memoria.
Ma se ti ho detto di apprendere e formulare concetti grazie alla logica, dall’altra parte ti dico che non puoi pensare di essere un genio tale che riesce a formulare TUTTO, ovvero migliaia e migliaia di pagine, solo con la logica.
Ovviamente quando si studia si devono inserire dei paletti fissi nel cervello. Delle particelle di informazione che, una volta richiamate, ci permettono di tirar fuori il discorso.
Come fare? Quando si studia, evita i riassunti copiati dal libro, ma impara a schematizzare. Gli schemi per studiare infatti richiedono uno sforzo maggiore per ridurre al minimo le cose da scrivere, ma dall’altro punto di vista ti permettono di avere molte meno pagine da memorizzare (20 schemi invece di 100 pagine di riassunto?!)
È a questo punto che entrano in gioco le tecniche di memorizzazione per lo studio, particolari modi di sfruttare le abilità del nostro cervello, che vanno oltre il classico “leggi e ripeti”. Dovresti approfondirle!
Trova il tuo metodo di studio, ovvero il metodo TOP
In questo articolo per capire come funziona l’università, ti ho introdotto alcuni consigli per lo studio:
- Ottieni una mentalità positiva
- Attento alla memorizzazione
- Utilizza gli schemi
E potrei dirti tantissime altre cose, ma non è questo il momento. Ultimamente online e sui social si sente parlare sempre di più di metodo di studio.
L’unica cosa che voglio dirti è che devi trovare il giusto metodo. La parola metodo sta a significare che tu puoi arrivare da un punto A ad un punto B (cioè da iniziare una materia a dare l’esame con successo) utilizzando una “procedura” collaudata e funzionale per ogni esame.
Questa procedura è per l’appunto il metodo di studio: come affrontare il libro, come schematizzare, come gestire il tuo tempo, come esporre all’esame orale (o come rispondere agli esami scritti) e via dicendo.
Ti lasciamo il link ad uno dei nostri articoli di maggior successo, una guida che ti spiegherà il metodo di studio per studenti universitari TOP.
Salve..Sono stata ammessa al primo anno di scienze della formazione…ho un dubbio…se alla fine del primo anno nn riesco a raggiungere i 24 cfu l’anno successivo devo fare i test d’ingresso? Oppure risulto ripetente pago iscrizione e completo le materie del primo per andare al secondo anno?
Grazie in anticipo per la risp.
Ciao Sandra,
All’università il funzionamento è diverso dalle superiori. Ogni anno tu risulterai iscritta ad un determinato anno.
Puoi essere iscritta al primo, al secondo e così via.
C’è una soglia minima di crediti per passare all’anno successivo, che non è il numero totale. Ogni ateneo ha il suo numero, ma supponiamo che se hai 24cfu, magari la soglia è di 14 (numero inventato, poi cerca sul tuo ateneo).
Se non raggiungi la soglia minima risulterai iscritta al primo anno fuori corso, altrimenti se la superi passerai al secondo anno dove ovviamente ci saranno i nuovi cfu e quelli da recuperare. Se non riesci a recuperarli, comunque andrai man mano avanti e al terzo anno se non li termini tutti non ti potrai laureare e e pagherai le tasse per l’anno aggiuntivo.
Più o meno funziona così. Tutti gli esami che hai già dato, non dovrai ripeterli, ma dovrai sostenere solo quelli rimanenti. Se però non risulti iscritta al secondo, non potrai prenotarti per gli esami del secondo anno.
Quindi vai tranquilla, al primo anno riuscirai sicuramente a passare all’anno successivo anche se avrai qualche esame da recuperare.
A presto