Come ripassare velocemente per l’esame
La prima cosa che devi comprendere è che i due elementi fondamentali per un ripasso corretto sono:
- Tempo: quanto ripassi prima dell’esame
- Metodo: come ripassi prima dell’esame
Conoscere come padroneggiare tempo e metodo del ripasso ti mette in una posizione di vantaggio rispetto al 90% dei tuoi colleghi.
Quanto prima ripassare?
Partiamo dal tempo del ripasso e supponiamo la situazione ideale in cui sono iniziate le lezioni e decidi di cominciare a studiare di pari passo la materia che frequenti. Hai 3 mesi per preparare l’esame. Come gestisci questo tempo?
Se sei come la maggior parte degli studenti penserai che prima cominci a studiare e meglio starai in vista dell’esame.
E io ti dico che se farai così…farai un gran bel buco nell’acqua.
Devi sapere che il tempo di studio è strettamente correlato al tempo di ripasso. E’ certamente vero che più tempo di studio ho e maggiori sono le possibilità di apprendere ma è necessario tenere in considerazione tre aspetti fondamentali:
- Se hai un metodo di studio che fa schifo, più tempo non ti salverà, stanne certo/a
- Se dallo studio al ripasso trascorre molto tempo, lo studio … puuuf sparirà tra i tuoi ricordi
- In linea di massima gli studenti hanno poco tempo per ripassare l’esame.
Il giusto compromesso di studio (e ripasso) è quello di non dedicare ne troppo tempo (perché altrimenti tendiamo a dimenticare ciò che studiamo), né fare delle maratone di studio.
Di qui arriviamo al secondo punto fondamentale, ovvero il metodo del ripasso. Come faccio per ripassare bene?
Te lo spiego subito condividendo con te qualche dato.
Sapevi che il ricordo di ciò che studi decade già dalle prime ore dopo lo studio? Solo dopo poche ore rischi di perdere (circa) il 70% delle informazioni acquisite.
E’ come se da una torta togliessi tutte le fette tranne 1 o 2… che rimarrebbe??
Infatti, la nostra memoria ha un’autonomia molto breve. Dopo poche ore il ricordo si disgrega e svanisce.
Conoscere questo fenomeno, che chiameremo curva della dimenticanza, è fondamentale per il tuo ripasso universitario.
Lungi da me ammorbarti su come funziona la curva della dimenticanza, che tra l’altro è spiegata benissimo sia sul nostro corso avanzato che sul manuale Super Memory. Voglio però dirti che il non ricordare tutto è una decisione volontaria del nostro cervello che decide di non assorbire troppe informazioni per non sovraccaricarsi.
Come impostare un ripasso di qualità

Sempre dagli studi sulla curva della dimenticanza è emerso come, per far in modo che lo studio sia di qualità è necessario rispettare delle condizioni fondamentali. Vediamole insieme di seguito.
Interesse per l’argomento trattato
La prima condizione è scontata (ma alla fine nemmeno tanto). Per fare in modo che qualcosa sia ricordata dal nostro cervello deve interessarci. Con questo non voglio dire che ricordiamo solo cose interessanti ma, il ripasso di argomenti interessanti, è molto più facile. Questo perché la traccia in memoria sarà molto più potente e sarà più facile non dimenticare l’informazione appresa in passato e richiamarla. Sembra strano? Non tanto.
Immagina, cosa ricordi bene? Ciò che in passato ti ha interessato, ti ha colpito e ti ha segnato. Far in modo che ciò che studi ti interessi è il primo passo per ricordarlo e rendere il ripasso più semplice.
Il ripasso deve essere dilazionato
E qui c’è il punto sconvolgente: per fare in modo che il ripasso sia di qualità e tu sia in grado di ricordare ciò che studi, devi ripetere l’argomento in questione a intervalli prestabiliti.
Ma prestabiliti da chi Daniele? C’è un metodo scientifico per farlo?
ECCCCERTO amico mio. In pratica esiste un metodo per ripetere i concetti che studi, gli esercizi che svolgi ecc e fare in modo che vengano ricordati, riuscirai così ad affrontare un ripasso facile.
Il concetto principale è questo: il tuo ricordo può essere immaginato come delle montagne russe.
Subito dopo lo studio il ricordo sarà altissimo, se ti chiedessi qualsiasi cosa che hai studiato stati sicuro che me la sapresti dire senza problemi. Cosa succede però dopo già alcune ore? Il tuo ricordo, proprio come le montagne russe più pericolose, tende a scendere in picchiata.
Per far far in modo che questo ricordo rimanga più o meno sempre allo stesso livello devi programmare delle sessioni di ripasso.
Come fare? Te lo spieghiamo per filo e per segno sul nostro corso avanzato studente top e nel nostro manuale Super Memory.
Quanto tempo devo dedicare al ripasso?
Proprio perché il tuo ricordo oscilla come delle montagne russe, è importante che tu capisca che è sconsigliato dedicare meno del 30% del tempo di preparazione dell’esame al ripasso. Hai 10 giorni e vuoi fare un ripasso veloce? Almeno devi dedicare quei 2/3 giorni al ripasso.
Le informazioni devono sedimentarsi nella memoria per poter essere utilizzate e per farlo è necessario dedicare almeno 1/3 della preparazione del tuo esame al ripasso. Se dedicherai meno di un terzo al ripasso, sarai fritto.
Imposta un ripasso ciclico
Hai capito che devi dedicare il 30% del tempo che hai a disposizione per preparare l’esame, al ripasso. Ora devi capire un’altra cosa importante. Per ripassare bene non devi ripassare alla fine dello studio ma, durante.
Ogni giorno, prima di dedicarti allo studio di una materia, dedica del tempo a riprendere i concetti studiati il (o i) giorno/i prima così da rinfrescarli nella tua memoria.
La differenza tra ripassare work in progress o ripassare alla fine dello studio è abissale. Nel primo caso mantieni sempre la traccia del ricordo fresca, nel secondo invece la traccia decade.
Dividi in blocchi tematici ciò che studi
Supponiamo che devi svolgere due esami per la prossima sessione: Fisica e Chimica. Decidi di prepararli entrambi insieme. Su uno sei più avanti, Fisica, sull’altro più indietro Chimica.
Che fare?
Separa quanto più possibile le due materie. Dedica x ore allo studio di una e x ore al ripasso dell’altra. Non studiarle mai ravvicinate, in quanto la traccia in memoria potrebbe confondersi. Inoltre si attiverebbe l’effetto controtempo.
Immagina questa scena: sei su uno scoglio e ti butti. Il tuo obiettivo è di fare un tuffo in avanti facendo bella figura davanti ai tuoi amici, tuttavia cambi idea all’ultimo e ti butti a candela, cerchi di spostare il tuo peso in avanti per riprendere la giusta direzione ma, purtroppo, sei controtempo. Vai contro le leggi della fisica, è impossibile ormai cambiare il peso del tuo corpo in movimento.
Immagina la stessa cosa per lo studio. Se ti instradi sullo studiare una materia in un determinato momento di tempo, il tuo cervello sarà focalizzato su quella. Cambiare all’ultimo (o solo dopo poco tempo) lo manderà controtempo. Sarai fritto!
Lezione imparata? Se studi due materie insieme, fallo in slot temporali separati!
Viva la simulazione d’esame
Il ripasso pre esame fatto bene comprende l’applicazione di ciò che hai studiato. Hai un esame scritto? Allora esercitati a svolgere l’esercizio. Hai l’esame orale? Allora chiama un tuo collega e fai una sessione di domande e risposte con un tuo collega. Simulando l’esame raggiungerai tre obiettivi:
- Entrerai nell’ottica d’esame
- Ricorderai gli argomenti
- Velocizzerai il tuo ripasso.
Spacca tutto all’università con il corso Studente Top
Eccoci arrivati alla fine dell’articolo. Già con queste informazioni dovresti aver chiaro come impostare un ripasso universitario fatto bene. Tuttavia le facoltà sono molto diverse da loro, e inoltre sono tanti i fattori che determinano come fare un ripasso adatto al proprio studio.
Bene. Sapevi che di tutto ciò parliamo nel corso avanzato Studente Top? 9 ore, 50 lezioni, 5 moduli che ti spiegano come preparare al meglio i tuoi esami universitari.
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