Esame orale: come lo preparo?
Siamo finalmente arrivati al punto centrale del nostro articolo. Preparazione e svolgimento dell’esame orale. Il momento in cui ti siedi di fronte al professore (o assistente) e siete solo tu e lui/lei.
Probabilmente il migliore oratore di tutta la storia, Marco Tullio Cicerone, nato addirittura nel 104 avanti cristo, aveva già teorizzato un modello ideale per diventare padroni di un’esposizione orale impeccabile. Secondo lui la preparazione di un’orazione (esposizione) con i fiocchi deve seguire questi punti:
- Inventio: ovvero ricercare le idee per strutturare la propria tesi o pensiero (possiamo assimilarla alla fase di lettura del libro)
- Dispositio: organizzare gli argomenti in un discorso di senso compiuto (questa è la parte dello studio di ciò che prima hai sottolineato)
- Elocutio: espressione stilistica delle tue idee, scelta del lessico giusto, giusta sintattica e vocaboli da utilizzare (è la ripetizione che fai prima di svolgere l’esame)
- Memoria: memorizzare il proprio discorso. Nel nostro caso questa è strettamente collegata al punto precedente, ripetendo il discorso troverai la forma migliore di esposizione e organizzerai in memoria i concetti giusti da ripetere al professore
- Actio: declamazione del discorso. È il momento dell’esame orale, it’s time to UNLEASH HELL!!!!!!!!
I primi 2 punti teorizzati da Cicerone non verranno presi in considerazione in questa guida, in quanto abbiamo già creato una guida completa per spiegarti come preparare un esame in maniera efficace.
Dato che l’articolo di oggi è invece esclusivamente dedicato all’esposizione orale, prenderemo in considerazione i restanti 3 punti, ovvero:
- Ripetere
- Memorizzare
- Performance orale.
Come? Dandoti 5 consigli che ti renderanno un vero genio dell’esposizione orale.
È tutto mindset: la mentalità dello studente
Se sei un assiduo lettore del blog saprai benissimo che per noi il mindset è la prima componente che fa la differenza tra uno studente mediocre e uno Studente Top.
Se sei invece un nuovo lettore no… non preoccuparti, non si tratta di una brutta parola. Per mindset intendiamo l’insieme dei pensieri che guidano le tue azioni. Ogni persona può sviluppare un mindset diverso ma per semplicità divideremo tra mindset di successo e mindset volto al fallimento. Ti faccio un esempio per renderti tutto più chiaro:
- Mindset di successo: organizzi i tuoi studi, pianifichi gli esami da dare, credi fortemente di riuscire a superare l’esame, prepari al meglio la sessione = passerai gli esami
- Mindset mediocre: non organizzi i tuoi studi, non sai quale esame dare prima e quale dopo, sei sfiduciato e stanco, ti riduci a studiare negli ultimi giorni di scuola = andrai fuori corso.
Questo tema è talmente centrale che gli abbiamo riservato un’intera guida, ti consiglio vivamente di leggerla, la trovi qui.
L’abito fa il monaco
Si, è proprio così. Il modo di presentarti di fronte al tuo interlocutore comunica molto di te. Ne eri a conoscenza? Ricorda, impieghiamo pochissimi millesimi di secondo ad elaborare un giudizio su chi ci sta intorno (sia negativo, che positivo). Per far si che questo giudizio sia positivo ecco dei consigli semplici da seguire:
Vestiti come un esame merita!
Non ti sto dicendo di presentarti in giacca e cravatta, o con il tajer saresti lo/la scemo/a del villaggio. Ma scordati di presentarti con calzoncini corti, infradito, jeans troppo strappati, canotte. Gonne super corte. Insomma, hai capito, andiamo oltre!
Regola la tua postura
Un altro consiglio importantissimo è quello di regolare la tua postura davanti al professore. Petto in fuori e spalle dritte, non curvarti in avanti. Questo modo di fare comunica inconsciamente “paura e timidezza”. Stessa cosa per quando ti siedi davanti a lui/lei. Gambe leggermente divaricate, braccia appoggiate sulle gambe e MAI incrociate. Davanti a te e lui non deve esserci niente.
Tono della voce
Una cosa che odio con tutto me stesso è parlare con persone che bisbigliano o farfugliano concetti incomprensibili. Basterebbe solamente dire le stesse cose con 1 (forse 2) toni in più. Fai sentire al professore che hai una voce squillante e un tono sicuro e rilassato. Lui/lei lo apprezzerà… e capirà ciò che dici tra l’altro xD.
La chiarezza mentale è chiarezza espositiva
Voglio partire dicendoti una grande verità. L’aver chiaro ciò che dovrai ripetere, essere fortemente preparata/o su quel tema, è il primo pilastro per un’ottima esposizione orale.
Molto spesso mi capita di incontrare colleghi agli esami universitari che preparano l’esame nei restanti 3 giorni prima dell’esame sperando che succeda il miracolo. Ma alla fine il massimo che riescono ad ottenere è una bocciatura e un futuro salto dell’appello! Se proprio gli va bene strappano un 18 che, in termini universitari, equivale alla distruzione della media di laurea.
Quindi il mio consiglio è quello di preparare in maniera correttamente il tuo esame orale. Il che non significa studiare fino allo sfinimento ogni singolo concetto del libro ma essere padrone dei concetti e saper spaziare da un argomento ad un altro senza problema.
Tu sei più preparato del professore
Questa è un’ovvietà talmente grande quanto spesso dimenticata da molti studenti, i quali si sentono inferiori rispetto alla figura del professore.
Hai passato giorni e giorni a studiare, a fare tuoi i concetti, ad elaborarli, metabolizzarli e ripeterli. Sei assimilabile ad un esperto dell’argomento, te ne rendi conto? Solamente prendendo coscienza di ciò potrai avere una lucidità mentale e una spavalderia positiva per affrontare al meglio l’esame.
Nello specifico il sentirti preparato e sicuro di te stesso ha dei benefici incredibili:
- Chiarezza espositiva nel parlato
- Collegamenti tra argomenti diversi (sempre ben apprezzati dal professore)
- Centri la risposta giusta come un laser.
Ripeti, ripeti e ripeti
Uno dei più grandi espositori di tutti i tempi, nonché divulgatori in ambito di crescita personale ed esposizione orale, Dale Carnagie, diceva che per esporre meglio… bisogna esporre!
Se vuoi migliorare le tue abilità comunicative, sentirti più sciolto ed essere padrone dei concetti, devi ripetere ciò che hai studiato. Puoi ripetere davanti a un amico, a un collega, ai tuoi genitori.
Il mio consiglio è di abbinare ripetizioni da solo o con un collega, con ripetizioni a mamme, nonne, zie, o chiunque sia fuori dall’argomento che vuoi ripetere.
Il motivo è semplice. Mentre nella ripetizione con il tuo collega ti concentri sui termini tecnici e sulla padronanza dei concetti, nel secondo caso farai uno sforzo importante di semplificazione e di chiarezza.
Poi non ti resta che mettere tutto insieme e avrai ottenuto il cocktail perfetto per una corretta esposizione.
Postura, tono di voce ed atteggiamento
Conosci la parola rapport? Se si, voglio subito tranquillizzarti, questo non sarà il luogo in cui sentirai parlare ancora di PNL.
Tuttavia, questa parola, che ti spiegherò tra poco, racchiude in sé una grandissima verità che devi fare tua durante l’esame orale. Infatti per rapport intendiamo l’instaurarsi di un rapporto di collaborazione e cooperazione tra due persone che comunicano tra loro.
Cooperazione e collaborazione esatto… Proprio il contrario di quello che un esame faccia intendere!! Di solito lo si immagina come “professore: lupo cattivo e noi vittima indifesa”.
Se gestiamo la comunicazione come cooperazione tra noi e il professore, possiamo solamente ottenere dei vantaggi che andranno a nostro favore nel superamento dell’esame.
Ma quali tecniche possiamo utilizzare per creare il rapport con il nostro interlocutore?
Nello specifico ne esistono 3, le quali devono coesistere per essere efficaci:
- Calibrazione: significa molto semplicemente fare attenzione a come l’altra persona si muove, al suo tono della voce, a come gesticola. Questi sono tutti segnali importanti da portare a casa;
- Ricalco: significa molto semplicemente ricalcare il modo di vedere le cose dell’interlocutore. Ricalcare il suo tono di voce, i suoi gesti, la sua postura. L’obiettivo è quello di sintonizzarsi sulle sue stesse onde. Ricorda che a noi in fondo piace chi è come noi, quindi perché non sfruttare questa caratteristica a nostro vantaggio?
- Guida: avviene subito dopo il ricalco. Ci siamo posizionati sulle sue stesse “Onde”? Ora noi conduciamo il gioco. Prova a cambiare l’andamento della voce, il tono, la postura e vedi come reagisce il tuo interlocutore!
Questo approccio, oltre alle indicazioni pratiche fornite, è molto importante perché mette in evidenza due aspetti fondamentali per chi ha paura o ansia dell’esame orale:
- L’esame orale non è conflitto ma cooperazione tra due persone che vogliono una sola cosa: che il tuo esame vada bene
- Tu hai tante “pallottole” nella tua cartuccia quante ne ha il professore. Puoi prendere le redini del gioco in qualsiasi momento.
Sconfiggi l’ansia da prestazione
Se fino ad oggi pensavi che l’ansia da prestazione fosse solo qualcosa legato a.. beh sai a che mi riferisco
… non è così.
Possiamo definirla come la paura che si verifichi una difficoltà. Nel caso dell’esame orale universitario questa paura è rappresentata dalla paura di andare male, dal fare scena muta, dal dire cose sbagliate.
Ora voglio dirti una cosa, questo tipo di ansia da esame universitario è più diffusa tra gli studenti di quanto credi!
Ti basta sapere che sono tantissime le persone che ci scrivono ogni giorno chiedendoci consigli su come gestire l’ansia o controllarla nel migliore dei modi.
Come si manifesta l’ansia da esame?
Molto semplicemente, nel momento in cui sei chiamata/o a dare una risposta al professore puoi riscontrare una o più di queste difficoltà:
- Bocca secca e poca salivazione
- Confusione nei pensieri e difficoltà nel ricordare cose
- Battito accelerato e respirazione affannosa
- Aumento sudorazione.
Prima di scandalizzarti e preoccuparti voglio ribadirti che si tratta di una cosa assolutamente normale. Ci siamo passati tutti, anche il sottoscritto.
La seconda cosa che voglio dirti è che si può risolvere, ed esistono delle tecniche apposite per fare ciò!
Come controllare l’ansia da esame orale
Ora ti spiegherò delle tecniche per ridurre quella che abbiamo definito ansia da esame.
Pensa positivo
La prima regola è cambiare il modo in cui pensi. Molto probabilmente la tua ansia è favorita da pensieri negativi e pessimistici.
“Sicuro andrà male”, “Ho studiato tanto ma tanto mi chiederà ciò che non so”, “Non mi ricorderò niente, poco ma sicuro”.
Sei sicuro che pensare così sia la soluzione? NO, non lo è. È solo l’inizio della fine.
Imponiti come un mantra PENSIERI OTTIMISTICI, pensa che sei preparata/o e darai un ottimo esame, pensa che sei una persona che raggiunge sempre i suoi obiettivi e che è determinata/o sempre a dare il meglio.
Un buon modo per mettere in pratica i pensieri positivi è quello di visualizzare come vuoi che l’esame andrà.
“Ok Daniele, ma sei impazzito? Non soffrirai d’ansia ma di disturbo psicopatico sì”
😀 Non sono pazzo! Anzi, se lo fossi spiegami perché i migliori scrittori in ambito psicologia e crescita personale sono convinti che visualizzare qualcosa ci porta a raggiungere quel qualcosa?
In realtà il processo non è così “magico” ma la spiegazione tecnica è che, volendo veramente un qualcosa, nel nostro caso “desiderando e visualizzando ardentemente che l’esame vada bene” le nostre percezioni si organizzeranno di conseguenza su quell’obiettivo. Puoi immaginare questo processo come un mirino che parte molto largo e si stringe sempre più fino a mirare esattamente al raggiungimento del nostro obiettivo (passare l’esame orale alla grande!).
Ma cosa intendo per visualizzare qualcosa? E quanto bisogna visualizzare?
Visualizzare significa pensare in termini visivi a ciò che vogliamo raggiungere, rendere l’immagine quanto più vivida possibile nella nostra mente e farla riaffiorare alla testa in tempi cadenzati.
Ho sfruttato questa tecnica nel mio ultimo esame universitario tenutosi di recente. Dovevo prendere assolutamente un 30, questo mi avrebbe aiutato a raggiungere con più facilità il 110 e lode. Allora ogni volta prima di andare a dormire mi mettevo 5 minuti ad immaginare la scena dell’interrogazione e, soprattutto, il momento in cui il professore firmava il libretto d’esami con il bellissimo e bramatissimo 30!
Funziona, garantito!
La storia non insegna niente, anzi serve ad imparare
Titolo enigmatico ma il messaggio è chiaro. Il fatto che un esame possa essere andato male non significa che non sei in grado di tenere testa a questa situazione. Le motivazioni per cui l’esame possa essere andato male possono essere tante:
- Eri poco preparata/o
- Hai studiato cose diverse da quelle che il professore chiedeva
- Al professore/professoressa giravano un po’ i cosiddetti… (capita anche questo aimé).
Anziché buttarti giù, quello che dovresti fare è ragionare a mente lucida dove e in cosa hai sbagliato, o dove ti sei fatta/o prendere dall’ansia e lavorarci in vista della prossima occasione.
Insegna molto più una sconfitta che cento vittorie!
Mi sto laureando in scienze dell’educazione poi vorrei prendere legge ma mi sento un po’intimorita, come si studia questa facoltà? Non voglio la formula magica ma un minimo di consiglio
Ciao Alessia,
abbiamo scritto un intero articolo sull’argomento, trovi tutto qui: https://www.studentetop.it/metodo-di-studio-giurisprudenza/