
Manuale Avanzato Super Memory
Vuoi scoprire come migliorare fino a 10 volte la memorizzazione di ciò che studi?
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La tecnica dei loci, anche conosciuta come palazzo della memoria, è una delle più efficaci mnemotecniche per imparare concetti e ricordarli secondo un ordine preciso.
Fra i vari studiosi, filosofi, giuristi, poeti e personaggi illustri che l’hanno utilizzata con successo negli scorsi secoli e millenni, Cicerone è sicuramente uno dei punti di riferimento da cui partire.
Secondo i suoi scritti dedicati all’arte dell’oratoria, la memoria giocava un ruolo fondamentale per memorizzare un discorso ed eccedere nella sua esposizione.
Loci è il plurale della parola “locus” in latino e significa letteralmente luoghi. Cicerone sfruttava i luoghi dei percorsi che più conosceva per poter ricordare porzioni del suo discorso.
Nei prossimi paragrafi la vedremo in modo approfondito, ma prima di tutto è doveroso citare qualche cenno storico. In questo modo capirai che non si tratta di una tecnica da 4 soldi, ma di qualcosa di veramente radicato fra gli studiosi che, talvolta, hanno lasciato un segno nella storia.
Il primo a parlare del palazzo della memoria è stato Simonide, un poeta lirico greco del 500 a.c.
La storia vuole che, invitato alla corte del re tessalo Skopas, durante un banchetto egli fu chiamato fuori dal palazzo da alcune persone. Proprio nel momento in cui lui uscì, il palazzo crollò in mille pezzi uccidendo tutte le persone al suo interno. Simonide aiutò a riconoscere i defunti, rimasti sfigurati, grazie al fatto che egli collegò spazialmente i loro volti ai punti dove risiedevano nel palazzo.
Sempre nella Grecia, Aristotele parla di topoi (luoghi), ovvero luoghi comuni da cui si possono trarre argomenti e preparare un’orazione, solitamente dedicata alla persuasione. In questo caso si sfruttano le immagini dei luoghi comuni per ricordare dei concetti.
Cicerone ben 2000 anni fa la descrisse accuratamente. Da lui ritenuta una tecnica fondamentale per l’ars oratoria, ovvero l’arte di parlare in pubblico, la tecnica dei loci era utilizzata per ricordare le parti principali di un discorso e il loro ordine.
Successivamente possiamo ricordare altri nomi illustri: Pico Della Mirandola (che recitava la Divina Commedia a memoria, anche al contrario), Giordano Bruno (che si era inventato un sistema per associare suoni ad immagini e sfruttava il palazzo per memorizzarli), Pietro Da Ravenna (che lo utilizzava nel diritto nel 1400 e scrisse un libro per spiegare questa tecnica miracolosa) e altri ancora…
Tornando a Cicerone, egli la descrisse in modo molto semplice ed accurato:
“Più propria dell’oratore è la memoria delle cose; e questa possiamo annotarla mediante alcune maschere ben disposte, in modo tale da poter afferrare i pensieri per mezzo delle immagini e l’ordine per mezzo dei luoghi”.
Innanzitutto divideva la memorizzazione in due aree:
In pratica, partendo da un concetto, anche astratto, e raffigurandolo con un’immagine fisica siamo in grado di ricordarcelo singolarmente. Per ricordare più concetti però non basta raffigurarli nella propria mente, ma è necessario anche dargli un ordine creando così una sequenza.
Da qui il nome tecnica dei loci. Cicerone memorizzava i suoi discorsi popolando i luoghi fisici del suo percorso dalla sua domus al senato (ad esempio) con i concetti che componevano il suo discorso.
Nel momento dell’esposizione, egli passeggiava letteralmente in questa strada e ricordava così argomento dopo argomento.
A questo punto ti sarai accorto che nell’articolo ho usato come sinonimi le denominazioni della tecnica.
La differenza principale è che la tecnica dei loci, così come spiegata da Cicerone, si riferisce ad un percorso con dei luoghi nel quale posizionare le immagini dei concetti da memorizzare.
Nel tempo è aumentato il bisogno di creare percorsi e avere così un archivio mentale più grande. È qui che si comincia a parlare di palazzo, ovvero da luoghi interni ad un edificio.
Si può memorizzare non solo con la via per andare da casa all’università, ma anche percorrendo le stanze della casa, oppure in ogni stanza creando 4/5 luoghi differenti. A questo punto avrai più luoghi dove inserire le tue immagini, ecco perché si parla di archivio e palazzo mentale.
Il grande vantaggio della tecnica dei loci è quello di sfruttare l’abilità del nostro cervello di memorizzare immagini e di sapersi muovere nello spazio. Grazie ad essa infatti potrai:
Il metodo dei loci è una tecnica fondamentale per uno studente perché permette di poter fissare nella mente dei concetti anche astratti senza doversi sforzare.
Di conseguenza potrai essere più rilassato e meno in ansia davanti al professore il giorno dell’esame e questo ti porterà a parlare ed esporre meglio i concetti, dimostrando padronanza sull’argomento.
Inoltre è utilissimo anche per gli esami scritti e per memorizzare le risposte dei quiz e le banche dati.
Prima dell’utilizzo di smartphone e computer, con calendari e promemoria automatici, prima di dove ricordare complessi indirizzi e numeri di telefono, le persone dovevano ricordare sostanzialmente fatti, azioni, storie e luoghi.
A parte gli studiosi, la gente comune sfruttava la propria memoria per narrare qualcosa accaduto in un villaggio vicino, per descrivere la ricetta di qualche alimento, per ripercorrere le strade e sapere dove erano collocate botteghe ed altri luoghi.
Ma ancor prima della civiltà moderna, l’uomo antico dipingeva i fatti nelle caverne, comunicava con un linguaggio molto semplice, si orientava in gruppo per la caccia e per cercare i migliori terreni per il raccolto.
Per questo motivo il cervello umano si è sviluppato per essere funzionale in quel tipo di ambiente. Solo con l’avvento della scrittura, della scienza, della filosofia e in tempi recentissimi con computer e telefoni, l’uomo ha avuto sempre più la necessità di imparare cifre, parole e concetti astratti.
La tecnica dei loci sfrutta proprio questa capacità primordiale del cervello umano.
Senza entrare ora nell’argomento specifico, ti rimando all’articolo dedicato alla memoria a lungo termine dove ti dimostro come funziona il cervello e la memoria. Per ora torniamo sul metodo dei loci.
Dopo aver visto come afferrare i concetti e disporli in ordine vorrei chiudere questo articolo con una procedura e un esempio pratico per creare il tuo “piccolo” palazzo della memoria.
Il processo di creazione del tuo primo palazzo mentale sarà composto da:
Ok questo non è proprio un palazzo. Diciamo che la possiamo chiamare stanza mnemonica, ma sarà una di più stanze del tuo palazzo della memoria.
Esempio di stanza mnemonica con il mio bagno semplificato
Ok, ora facciamo un piccolo esempio di memorizzazione.
Ricordi la prima parte sull’afferrare i concetti e tramutarli in immagini? Ecco, più l’immagine sarà vivida, surreale e stramba e più te la ricorderai.
Facciamo conto di voler memorizzare le 6 caratteristiche del brand umanistico di Philip Kotler (padre fondatore del marketing moderno).
Ogni volta che pensi ad una immagine ripercorri i luoghi precedenti. Sei al terzo locus? Ok, dopo averlo visualizzato, riguarda il primo, poi il secondo e infine il terzo. Solo dopo passa al quarto. È importante.
Seguimi, dopo ti dirò quali sono:
Ci siamo, ripassa l’intera sequenza. Prenditi qualche minuto e ripassala ancora.
Ecco, le 6 caratteristiche erano:
Ok, ammetto che detto così ti possa sembrare una grande sciocchezza.
Capisco anche che il tutto possa sembrare estremamente complesso.
Ma ti assicuro che se partirai da qualche elenco puntato, qualche lista di caratteristiche e argomenti semplici potrai allenarti e riconoscere che questa tecnica ti permetterà di ricordare perfettamente quei concetti.
La tecnica dei loci è SEMPLICE.
Per meglio dire, è semplice da capire e semplice da applicare dopo averla compresa e averla praticata per un po’.
Un giorno potrai creare un vero e proprio palazzo mentale con più piani, stanze e loci interni in modo da poter approfondire un argomento o una materia prima dell’esame.
Per oggi è tutto, spero che il mio articolo sul palazzo della memoria (o tecnica dei loci) ti abbia incuriosito sulle tecniche di memorizzazione in generale. Imparare a memorizzare in fretta grazie ai loci e alla tecnica descritta da Cicerone non è cosa da poco e probabilmente non ti basterà leggere un articolo.
Ti consiglio però di approfondire questa tecnica, ti cambierà radicalmente la vita da studente.
Ma ricorda, il fine ultimo non è imparare a memoria come un pappagallo tutto ciò che ti troverai davanti mentre studi.
Il palazzo della memoria in sé è inutile se non inserito in un contesto di studio più ampio: avrai bisogno di un metodo, dovrai capire COSA studiare, prima di memorizzare tutto. E poi, dopo averlo memorizzato, dovrai ripassarlo con regolarità e dare il meglio all’orale.
Insomma, se stavi cercando informazioni per una tecnica miracolosa hai sbagliato articolo. Dimentica tutto quello che ti ho detto e torna a leggere e ripetere. Se invece vuoi rivoluzionare il tuo metodo di studio, la memorizzazione potrà essere una parte importantissima di un “sistema” più ampio.
A presto e buono studio!
Piacere di conoscerti, sono Federico. Mi sono laureato con 110 e lode alla Sapienza di Roma. Durante gli anni della laurea ho lavorato in part-time, ho praticato mountain bike, sono andato regolarmente in palestra, ho suonato il basso elettrico in più gruppi musicali e sono sempre uscito con i miei amici e la mia ragazza. Come ho fatto? Leggi i miei articoli e scoprirai i segreti del mio metodo ;)
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