La questione sui voti universitari tocca nel profondo gli studenti: ognuno vive gli esami e la valutazione di essi in modo estremamente personale.
In questo articolo vorrei farti capire cos’è importante davvero. Preparati a metterti in gioco in modo critico, rifletti su te stesso mentre leggerai queste parole e prova a comprendere nel profondo qual è la strada migliore per te.
Intanto ti voglio dare una risposta: è meglio prendere voti alti e laurearsi in più anni o accettare qualsiasi voto pur di finire il prima possibile?
Beh, fattelo dire: è meglio laurearsi in tempo, con il massimo dei voti!
Cosa? Pensi che non sia possibile?
Più avanti ti dirò che ci possono essere delle eccezioni, in alcune facoltà potrebbe essere strategico prendere un voto basso a determinati esami per andare avanti velocemente. Ma te lo ripeto, ti sto parlando di eccezioni.
Qualsiasi sia il tuo indirizzo di studi, parti da un concetto: se vuoi essere il migliore allora dovrai prendere voti alti ai tuoi esami universitari e dovrai farlo in tempo, nella tua sessione, senza ritardi non giustificati.
Si ma io sono uno studente non frequentante perché lavoro, come faccio a prendere il massimo dei voti nel minor tempo senza frequentare le lezioni?
Amico mio, amica mia, hai di fronte l’esempio vivente di ciò che si può fare.
Partiamo da qui, ti accennerò la mia storia personale e di come sono riuscito a laurearmi in 5 anni, con il massimo dei voti, lavorando part-time, facendo sport e vivendo a pieno tutti i giorni di questi ultimi anni.
Non è stato facile, non ti dico che non ho provato paura, ansia e stress. Ma tutto è andato per il meglio dopo aver sistematicamente migliorato il mio metodo di studio e dopo aver acquisito certezze, esame dopo esame.
Voglio sbrigarmi, devo laurearmi in tempo perciò posso accettare qualsiasi voto all’università
Questo era il mio mantra i giorni dell’iscrizione all’università.
Dopo le scuole superiori ho dedicato qualche anno allo studio della musica e del basso elettrico. Era una delle mie passioni e volevo trasformarlo in un lavoro. Perciò mi iscrissi ad una nota accademia privata di Roma, trovai un lavoro part-time in ufficio per mantenermi gli studi (anche ricevendo l’aiuto dei miei genitori, ma ho sempre cercato di far pesare meno la mia scelta, in quanto era una scelta costosa) e cominciai la mia vita.
Durante quei mesi mi appassionai del mio lavoro e cominciai a formarmi con letture e corsi, coltivando così una seconda passione insieme a quella della musica. Dopo 3 anni di studio intenso in accademia (e altri 5 in scuola di musica privata contestualmente alle scuole superiori) ero arrivato ad un bivio:
- Avrei potuto buttarmi nel mondo del lavoro nella musica, ma non avevo ancora le competenze necessarie. Il mercato di lavoro nella musica è altamente selettivo, il musicista vive di precariato e non può permettersi di sprecare un’opportunità. La mia tecnica non era ancora a livello;
- Mi sarei potuto iscrivere al conservatorio per ottenere una laurea triennale in musica, quindi formarmi altri 3 anni e intanto immettermi gradualmente nel mondo del lavoro. Per farlo ho comprato un contrabbasso e, aggiungendo quest’ulteriore strumento, avrei potuto differenziare gli stili musicali e le competenze, per avere ancora più chance nel lavoro. Ma non ero poi così convinto…;
- Infine avrei potuto concentrarmi sulla nuova professione che mi stavo creando (lavoravo e lavoro tutt’ora in un ufficio marketing per un’azienda di servizi).
Ho fatto qualche conto della serva, ho visualizzato il mio futuro da musicista e da esperto del marketing e alla fine ho preso la dura decisione di iscrivermi all’università. Bada bene, nel mio campo la laurea non è fondamentale. Per alcuni potrebbe risultare una “perdita di tempo” poiché ci si può formare tranquillamente con i corsi online e con l’esperienza sul lavoro. Ma siamo in Italia, le aziende guardano sempre più ai laureati e io volevo avere il 100% delle possibilità. Inoltre ho scoperto che l’università ti da altri insegnamenti… Ma ne parlerò in un altro articolo.
Quindi mi si presentò il dilemma: voti alti o “Fede sbrigati che sei già 3 anni in ritardo e non puoi continuare a lavorare part-time per sempre. Vuoi studiare? Allora metticela tutta, accetta qualsiasi voto ed esci il prima possibile dall’università, così potrai conquistare il mondo del lavoro”.
Con questa mentalità cominciai a seguire le prime lezioni.
Seppur in quegli anni mi si sarebbero poste avanti materie come economia aziendale, marketing, comunicazione e psicologia (che amavo), ne avrei dovute affrontare altre da me ritenute “noiose”.
Ed eccomi a seguire le lezioni di Storia contemporanea, sociologia, diritto privato ecc. ecc. Lo sapevo, avrei avuto difficoltà a studiare quei tomi enormi, dopo 3 anni di stop dalle superiori. Non ero pronto, quindi puntavo al minimo sforzo possibile.
Volevo sbrigarmi eppure prendevo tutti trenta
Poi accadde l’inaspettato: esame di storia, scritto, una mole di studio enorme… Escono i voti: trenta!
Pochi giorni dopo, esame di “fondamenti di sociologia”: qualche mattone, tante ore sui libri, ricordo ancora che non avevo tutti i concetti in mente la sera prima. Poi vado all’orale: ventisette.
Ultimo esame della sessione: sociologia dei processi culturali… Ma cos’è? 4 libri? Siamo impazziti? Vado all’esame, preparato dopo essermi letteralmente ammazzato di studio… trenta e lode.
Wow. Avevo preso dei volti alti agli esami. Lo avevo fatto in tempo, studiando con le mie capacità, saltando molte lezioni per via del lavoro.
Se provieni da un’altra facoltà probabilmente starai storcendo il naso: storia? Sociologia? Vieni a fare Fisica Quantistica, Biologia nucleare, Fisica tecnica o peggio ancora diritto dell’Unione Europea.
Mi dispiace per te, ma ognuno ha il suo tallone d’Achille. Io ho studiato comunicazione e marketing e mi sono trovato davanti alla sociologia. E per me quello era lo scoglio insormontabile.
Non avrei mai pensato di prendere voti alti ad alcuni degli esami universitari della mia facoltà.
Alle superiori mi sono diplomato in informatica, ho sempre fatto matematica e fisica allo stesso livello del liceo scientifico. Non ero abituato a studiare libroni di 400/500 pagine con muri di testo e giri di parole incomprensibili. Avevo paura di quella materia. Avrei preferito fare Analisi, ero più abituato alla logica e ai numeri, eppure nella facoltà che avevo scelto dovevo abituarmi a combattere con altri quesiti.
Se vuoi sapere come ho fatto a mantenere una media alta dal primo giorno di università ti consiglio di dare un’occhiata qui. Sono dei video gratis sul metodo di studio che io e Daniele abbiamo messo appunto nei nostri anni di studio insieme (ci siamo conosciuti i primi giorni proprio a lezione di Sociologia…).
Scarica il corso gratuitoVoti degli esami universitari: non rinunciare a nulla, ma non intestardirti
“Ma allora cosa devo fare, pensare a laurearmi in tempo o a prendere il massimo dei voti?”
Dalla mia esperienza ho capito una cosa: non fasciarti la testa con le credenze limitanti.
Gli estremismi non fanno mai bene. Non succede nulla di male se ci metti un anno in più. Può accadere qualsiasi cosa nella vita, gli imprevisti sono dietro l’angolo. Ma tu hai le capacità di fare bene e di farlo nel tempo GIUSTO per te.
Dove partire?
La prima cosa da fare è creare un piano di studi. Devi organizzare il tuo tempo creandoti gli spazi necessari per studiare le materie obiettivo di quella sessione. E se decidi che devi passare 3 o 4 esami, DOVRAI passarli. Cascasse il mondo.
Questo ti permetterà di rimanere fedele al piano di studi e laurearti in tempo.
Metodo step by step per ottenere la giusta media, indipendentemente dal voto del singolo esame
Ora passiamo ai voti degli esami universitari. Senza entrare nel merito del METODO DI STUDIO, se già da oggi vuoi cambiare la rotta, applica questi consigli.
Di seguito ti mostrerò il metodo che mi ha guidato negli ultimi anni. Ho sempre avuto sotto controllo la situazione, nonostante alcuni esami complessi e le difficoltà di tutti i giorni.

Il metodo è formato a 4 step:
- Conosci te stesso: devi capire quali sono le materie e il metodo di studio migliore per te;
- Conosci il tuo nemico: quali sono i professori della prossima sessione? Sai che domande fanno e su quali argomenti pongono l’accento?
- Media ponderata e voto di laurea: se te la chiedessi adesso, sapresti dirmi qual è la tua media ponderata e il tuo voto di laurea potenziale?
- Crea una strategia: ora che hai queste informazioni sei in grado di guardare il tuo piano di studi e pianificare nei minimi dettagli che esami fare e quale range di voti accettare per aumentare o mantenere stabile la tua media ponderata.
Step 1: conosci te stesso
Nel corso dei tuoi studi dovrai imparare a conoscerti in modo profondo e sincero. Innanzitutto devi porti delle domande:
- Quali sono gli esami dove hai studiato di più ma sei andato peggio in passato?
- Quali materie ti piacciono così tanto da non renderti conto del tempo che passa quando studi?
- Cosa ti rallenta di più quando studi, la quantità di pagine da affrontare o la loro difficoltà?
Se sei una matricola pensa al tuo studio al liceo.
Scrivi nero su bianco le risposte a queste domande, fallo ora e osserva bene le tue risposte.
Ora hai una mappa delle tue capacità di studio.
Step 2: conosci il tuo nemico
Se pensi che il professore sia il tuo nemico, utilizziamo questa metafora, altrimenti vedila come meglio credi J
Nel sistema che abbiamo ideato io e Daniele ci siamo accorti che non basta studiare il libro per andare bene ad un esame. C’è un aspetto importante, devi conoscere minuziosamente il professore e le domande che è solito rivolgere. Se ne hai la possibilità, vai al suo ricevimento e chiedi su un argomento che pensi sia molto importante per lui, così da carpire le parole che utilizza e come espone i concetti. Questo consiglio vale soprattutto per chi non frequenta le lezioni e vuole avere un’idea di chi si troverà di fronte il giorno dell’esame.
Chiedi ai tuoi colleghi che hanno già sostenuto l’esame quale sono le domande ricorrenti.
Insomma studia il tuo nemico e dopo orienta le tue azione sulla base delle conoscenze acquisite.
Step 3: Calcolo della media ponderata: che voto di laurea avresti con la tua media attuale?
Ok ora conosci i tuoi punti deboli e i tuoi punti di forza. Sei a conoscenza dei professori che ti interrogheranno nella prossima sessione e cosa chiedono frequentemente.
Adesso, qualsiasi sia il tuo anno di corso, fermati e calcola la tua media ponderata e un’ipotesi del voto di laurea.
Perché e cos’è la media ponderata?
La media ponderata è una media che tiene conto del peso di ogni singolo esame, che è misurato in crediti. Solitamente il calcolo della media ponderata viene effettuato dagli studenti qualche sessione prima della laurea, ma questo è un errore.
Se sei all’inizio del tuo percorso, comincia da subito a tenere sott’occhio la tua media ponderata e non dar retta a chi ti criticherà. Si tratta infatti di un valore fondamentale che veicolerà le tue scelte.
Calcolo media ponderata, niente di più semplice:
- Prima di tutto moltiplica il voto di ogni esame ai crediti a loro assegnati;
- Dopodiché somma tutti i risultati;
- Alla fine dividilo per il numero totale di crediti.
Ecco un esempio:
- Analisi: voto 28, crediti 9
- Chimica: voto 29, crediti 6
- Disegno tecnico: voto 24, crediti 9
Il calcolo sarà:
Media ponderata = (28 x 9) + (29 x 6) + (24 x 9) / 9 + 6 + 9 = 26,75
Perfetto, ora sai che la tua media ponderata è di 26,75. Non è male, ma siamo sicuri che puoi ottenere il massimo dei voti?
Come si calcola il voto di laurea?
Questa indicazione è a scopo illustrativo in quanto ogni università e ogni facoltà potrebbero variare leggermente il calcolo del voto di laurea.
Prendiamo come riferimento questa formula:
Media di laurea = (media ponderata x 110) / 30
Al punteggio ottenuto aggiungi dei punti per la discussione finale (a seconda dalla facoltà può andare da 3 a 9 punti) ed otterrai il tuo voto finale.
Nel tuo caso, se la media è 26,75 la base del voto di laurea sarà 98,08 approssimato per difetto a 98. Se nella tua facoltà il massimo dei punti per la tesi è 6, potrai raggiungere 104 come voto finale.
104 non è assolutamente un voto da scartare, molti concorsi pubblici partono da 100, qualcuno da 105, altri da 90. Se vuoi lavorare nel settore privato poi, sarà comunque un voto alto.
La partita in quel caso si giocherà sul colloquio di lavoro e sulle tue abilità.
Ma sei vuoi essere uno Studente TOP e credi nelle tue possibilità devi avere un sistema per aumentare la tua media ponderata esame dopo esame e raggiungere così il massimo dei voti.
Comincia a chiederti “Che media bisogna avere per laurearsi con 110?”
Step 4: crea la tua strategia, pianifica e ottieni il voto che tu vuoi ottenere all’esame
Se hai seguito alla lettera il metodo che ti ho descritto ti ritroverai tra le mani una miniera d’oro.
Pensaci bene, guarda tutto quello che hai raccolto e pensa a come potrà cambiare il tuo approccio all’università:
- Conosci dettagliatamente i tuoi punti deboli e i tuoi punti di forza. Saprai quali sono le materie che ti potranno mettere in difficoltà e su quali potrai andare più veloce. Non andrai più a naso, ma sarai cosciente sui tuoi limiti e sulle tue possibilità;
- Informandoti sui professori non ti troverai più a pensare “ma questo argomento lo chiederà? Quanto è approfondito nelle domande?” Questi pensieri ti distruggono letteralmente dall’interno creando ansia e stress e ti porteranno inevitabilmente a prendere un brutto voto all’esame. Domina la tua mente, forniscigli informazioni così da poter essere lucido e concentrarti sulle cose importanti davvero per quell’esame;
- Calcolo della media ponderata e calcolo voto di laurea: Ho conosciuto una studentessa nel mio corso che prendeva tutti trenta e, ad un paio di esami dalla laurea si è messa a piangere per un 28… Un VENTOTTO! E perché? Perché aveva paura di non prendere 110 e lode. Voleva rifiutarlo.
Io sapevo già che avrebbe preso il massimo dei voti anche con quel 28 e le chiesi “ti sei calcolata la media? Sai da quanto partirai in seduta di laurea? Con tutti i trenta che hai preso non dovresti avere problemi” e lei, cadendo dalle nuvole “no non l’ho fatto”. Non sapeva cos’altro dire. Però accetto quel voto senza rifutarlo.Devi conoscere SEMPRE la tua condizione. Devi esser consapevole se puoi rifiutare un voto che ti sembra un voto basso o se non c’è bisogno. Devi padroneggiare la media e il voto di laurea potenziale, anche se sei al quarto esame del primo anno.
Cosa fare con questi dati?
Apri il piano di studi e comincia ad assegnare dei voti ai prossimi 4/5 esami sulla base delle tue capacità e delle informazioni che hai reperito su quei professori.
Metti tutto insieme, calcola di nuovo la media con i nuovi esami e vedi dove potresti arrivare alla fine della prossima sessione. Mi raccomando… Sii realistico, non scrivere solo trenta.
Ora che hai la nuova media, torna sui voti che hai ipotizzato e inserisci dei range minimi e massimi. Ad esempio:
- Esame 1, 9 crediti, la materia mi piace e la mole di studio non è tantissima: 29-30
- Esame 2, 6 crediti, la materia non mi piace e c’è molta mole di studio, inoltre è un 6 crediti. Posso mollare un po’ la presa: 25-27
- Esame 3, 9 crediti, la materia non mi fa né caldo né freddo, ma so che posso studiarla bene, c’è molto carico di studio, ma ho un metodo e sono determinato, non c’è motivo per prendere un voto basso: 27-29
Datti più possibilità, sii flessibile e cerca di rimanere nei tuoi range. Man mano che darai i tuoi esami e prenderai i voti universitari che ti sei prefissato potrai ritoccare il tuo piano. Se ti mancano ancora tanti esami, puoi anche accettare dei voti bassi, ma poniti sempre dei limiti. Sappi che potrai laurearti in tempo senza dover prendere dei 18 o dei 20, anche agli esami più terribili.
Il voto universitario non corrisponde alla valutazione della TUA persona
Prima di concludere vorrei dirti una cosa.
Il voto che prenderai al tuo prossimo esame, NON SEI TU
Gli studenti hanno paura di prendere un brutto voto e si vergognano di dirlo ai propri cari e amici.
Essere valutati da un professore universitario è paragonato ad essere valutati come persone. Ma non è così che funziona.
La “valutazione” di TE come persona non esiste, ma se proprio vuoi trovare un metro di calcolo pensa che solo chi ti conosce bene avrà importanza per te. Guarda come si comportano i tuoi cari e tuoi amici, l’affetto e il loro sostegno. Queste sono le cose importanti.
Non pensare che a valutarti sia uno sconosciuto che ti vede 10 minuti e giudica la tua preparazione in base a qualche frase detta in merito a chissà quale argomento. Molte volte il voto di un esame è la mera valutazione di un esercizio di memoria a breve termine.
E sì, proprio così: ESERCIZIO DI MEMORIA A BREVE TERMINE.
Il più etico degli studenti dirà che dovrai apprendere e formarti al massimo per padroneggiare quella materia. Ma dimmi una cosa:
Tu ricordi TUTTI gli argomenti di TUTTE le materie che hai studiato negli ultimi anni?
Penso proprio di no. Eppure non per questo sei una persona peggiore.
La facoltà scelta è fatta di materie che ami e che vuoi approfondire e di materie che non ti salta nemmeno nell’anticamera del cervello di studiare, ma lo devi fare.
Perciò armati di sana pazienza, guarda oltre (ai tuoi sogni e al tuo futuro dopo la laurea) e studia per quello che serve: ottieni il tuo voto migliore e punta al 110 e lode nel minor tempo possibile!
Alcune volte penserai che non hai voglia di studiare, ma sono solo cazzate raccontate dal tuo cervello. Devi sempre pensare a ciò che ci sarà dopo l’università, ai principi e ai valori che ti guidano. Non farti scoraggiare.
Se acquisirai un metodo di studio vero sarai in grado di risparmiare tempo e dedicare le ore liberate a studiare e approfondire le materie che ami e che serviranno per il tuo lavoro, o magari potrai lavorare (anche part-time) e acquisire le conoscenze dall’esperienza.
Ricorda: non farti intimorire dalla valutazione di un professore che non ti conosce e impara ad accettare un voto basso.
Se hai pianificato bene la tua sessione sarai in grado di rifiutarlo e di trovare il tempo per prepararlo di nuovo.
Se invece sei in difficoltà, accettalo così com’è e aumenta i voti che ti eri dato allo step 4. Ora dovrai impegnarti ancora di più, ma tutto sarà nelle tue mani. Non farti buttare giù da voto universitario!